Le caratteristiche della Puglia
La Puglia è una regione che dona a chi decide di visitarla soprese a non finire. Benché sia conosciuta soprattutto per il mare che bagna le sue coste, in particolare quelle del Gargano e del Salento, possiamo affermare che anche l’entroterra è ricco di tesori tutti da scoprire.
Pensiamo ad esempio alla Valle d’Itria, che corrisponde con la parte bassa delle Murge Baresi, e che ospita i meravigliosi borghi di Alberobello, Locorotondo e Martina Franca. Queste città sono collegate tra loro da percorsi fatti di campagne bellissime, con muretti a secco, alberi di ulivo secolari e trulli.
Proprio la Valle d’Itria ed il Salento sono le zone dove si trova il maggior numero di abitazioni tipiche. Potremo anche decidere di alloggiare in una di queste strutture restaurate e dotate di ogni sorta di comfort. Su perle di puglia avremo accesso ad un vasto catalogo di residenze di lusso, tra cui alcune di queste abitazioni esclusive. Ma andiamo a conoscerle più da vicino.
I trulli
Quando vediamo un trullo possiamo capire che ci troviamo in Puglia. Costruiti interamente con la tecnica della pietra a secco, si contraddistinguono per la forma circolare e per il tetto conico. Venivano costruiti sfruttando l’abbondanza di pietre nei terreni. In questo modo si ottenevano due benefici: si bonificava il terreno rendendolo più lavorabile e si ottenevano delle abitazioni solide e ben isolate. La zona di Alberobello è quella con la maggiore concentrazione di trulli, e soggiornare all’interno di uno di essi sarà un’esperienza indimenticabile.
Le liame
Spostandoci più nella zona del Salento incontriamo le liame. Sotto alcuni aspetti sono simili ai trulli, essendo ottenute anch’esse posizionando le pietre a secco secondo un ordine stabilito e senza l’utilizzo di alcuna malta. Questo per quanto riguarda i muri perimetrali. Le differenze sostanziali rispetto ai trulli sono due. Innanzitutto la loro forma, che è rettangolare o quadrata. La seconda differenza riguarda il tetto, che nelle liame è a botte. Il tetto viene realizzato con dei tufi di pietra di carparo, che vanno a formare una volta ampia e spaziosa. Il tetto è infatti utilizzabile. Nei tempi passati venivano utilizzate soprattutto per ospitare gli agricoltori che lavoravano dai campi, ed i tetti erano usati per essiccare cereali o frutta. Oggi, questi edifici rustici vengono rimessi a nuovo ed utilizzati come seconde case o luoghi di contemplazione dove ritirarsi quando si ha bisogno di pace e relax.
Le pajare
Terminiamo con un’altra abitazione tipica del Salento. Le pajare hanno, rispetto alle liame, una forma circolare. L’agricoltore che le costruiva realizzava due muri, uno interno ed uno esterno, sempre categoricamente senza l’aiuto del calcestruzzo. All’interno di questa intercapedine venivano inserite delle pietroline più piccole. Infine, il tetto veniva ultimato posizionando una “chianca”, una lastra di pietra che fungeva da chiave di volta.
Tutte queste abitazioni sono dei veri prodigi di architettura, tenuto conto che sfruttano materiali reperibili in loco e delle semplici leggi della fisica. Oggi si può alloggiare in alcune di queste strutture ristrutturate per trascorrere un soggiorno all’insegna del relax e della tradizione.