Corsa allo spazio, è il tema di attualità presente su giornali e riviste geopolitiche di questi anni. Prima era soprattutto scienza ma non del tutto, raggiungere nuovi territori ha da sempre rappresentato anche un bisogno strategico, militare ed industriale.
Ed oggi, sono le industrie protagoniste nella corsa allo spazio perché, di fatto si è riusciti ad inviare solo un primo robotino di analisi su Marte, ma intorno al pianeta Terra è un continuo crescere ed aumentare di satelliti per telefonia, tv, Internet e anche nuove ricerche spaziali. Purtroppo, gli incidenti capitano e il nuovo caso rende pericoloso e di forte attualità il tema della corsa dello spazio perché al centro ci sono due soggetti, la Cina che corre con i suoi missimi ed è sempre attenta alla difesa dei propri confini oltre che dei mezzi che manda fuori alla Terra.
Elon Musk, un privato che sta facendo grandi cose con la nuova linea internet satellitare/spaziale Starlink e anche i progetti per i futuri viaggi spaziali non finalizzati alla ricerca ma al turismo. Per ora si parla di Cina ed Elon Musk, ma si potrebbe benissimo sostituire questo nome con Jeff Bezos, al centro dell’attenzione mediatica per la sua corsa allo spazio ma anche un gaffe sociale sotto le feste.
Il fatto
Il fatto è questo, la Cina ha dovuto spostare la propria stazione spaziale per evitare dei satelliti lanciati dalla rete Starlink del magnate Elon Musk. Nessuna guerra, nessuna intenzione negativa da parte del padre di Tesla, solo un progetto in crescita che purtroppo prevede il lancio di satelliti. La Cina si è rivolta all’Onu, perché di fatto SpaceX risponde alla legislazione degli Stati Uniti d’America. Il grande paese rosso ha ricordato che gli Stati Uniti devono rispettare il trattato sullo spazio, quindi lo deve ricordare anche alle grandi società private interessate allo spazio come altro luogo di crescita ed evoluzione.
La Cina ha ricordato come già lo scorso anno i satelliti SpaceX abbiano corso il rischio di scontrarsi con la stazione spaziale. Pechino così ha riferito, racconta il Guardian, di aver implementato misure di controllo per prevenire colliusioni soprattutto con Starlink.
Si tratta di un grande progetto mondiale per portare attraverso una rete spaziale satellitare, Internet nei paesi più remoti. Per ora sono stati inviati ben 1600 satelliti, ne saranno lanciati fino a 12.000.
Oltre al problema geopolitico, l’attenzione ambientale e sociale
C’è già chi in via sperimentale ha già iniziato a navigare con la rete Internet Starlink, può con un programma dedicato che a livello di costo al momento è molto elevato e proibitivo, navigare, cercare informazioni, accedere a socialnetwork e piattaforme streaming, accedere a videogiochi.
La corsa allo spazio di Elon Musk ma anche tra Cina e Usa interessa proprio i produttori di videogiochi e anche di slot machine a prodotti grafici e interattivi ispirati allo spazio (attenzione nella ricerca di giochi online, soprattutto da casinò, ecco cosa si rischia sui siti non aams). Poi c’è la gara anche tra i magnati industriali, in particolare Elon Musk e Jeff Bezos che sta creando il suo programma di viaggi turistici spaziali. La corsa allo spazio ha al centro del suo sviluppo ricerca, scienza, crescita ingegneristica anche finalizzata a produrre perché necessario ma senza incidere troppo sul pianeta, un paradosso difficile da rispettare. Jeff Bezos (uomo più ricco al mondo ma non il solo), attento con Amazon di cui è ex patron ma fondatore, ha creato un piano di preservazione e difesa dell’ambiente. Tuttavia, nella sua corsa allo spazio si è dimenticato di menzionare le vittime dell’incidente mortale a Edwarsville in questi giorni di festa. Foto e post su Instagram dedicato ad un gruppo di turisti spaziali, una dimenticanza importante verso famiglie che hanno perso i propri cari, persone che hanno rischiato lavita, i soccorritori che hanno lavorato sul luogo del disastro. Insomma, parlare di corsa allo spazio è anche guardare alla scienza tenendo i piedi atterra con attenzione sociale e all’ambiente concreti.