Tudor alle prese con alcune incognite di formazione per la sfida storica contro l’Al Ain
Il debutto s’avvicina: oggi la Juventus partirà per Washington, dove giocherà la prima partita del girone contro l’Al Ain, dopo aver sostenuto la seduta di rifinitura sul campo del Greenbrier. Oggi la squadra si è allenata a porte chiuse, lontano da occhi indiscreti, e Igor Tudor ne ha approfittato per fare qualche prova in vista del match.
SITUAZIONE INFORTUNATI
Arek Milik e Gleison Bremer hanno fatto solo una parte con il gruppo, com’era accaduto già ieri, mentre Manuel Locatelli ha svolto tutto il programma con gli altri. Il centrocampista azzurro, che si era fatto male in Nazionale subito dopo la fine del campionato, resta però in forte dubbio per l’esordio.
Più facile che il capitano parta dalla panchina piuttosto che giochi dall’inizio, perché anche se ha recuperato non è ancora al top e in una competizione così lunga il tecnico preferisce non correre rischi e preservarlo.
I RECUPERI
Passi avanti per Teun Koopmeiners, che ha faticato parecchio prima a liberarsi del problema al tendine d’Achille che ha condizionato il suo finale di stagione e poi a ritrovare la condizione atletica. Pure il mediano olandese potrebbe rimanere fuori dall’undici titolare, così come Federico Gatti, che non è ancora al top.
LE SCELTE TATTICHE
Tudor avrà ancora un po’ di tempo per varare la formazione anti Al Ain, ma la sensazione è che si vada verso la conferma del 3-4-2-1, il sistema di gioco più utilizzato da lui in campionato. L’alternativa è il 3-5-2, con Kenan Yildiz, punto fermo della Signora, più vicino a Randal Kolo Muani (in vantaggio su Dusan Vlahovic).
In difesa la novità potrebbe essere Rugani, rientrato dal prestito all’Ajax e molto apprezzato dal croato: il centrale è in ballottaggio con Nicolò Savona per completare il reparto con Lloyd Kelly e Pierre Kalulu.
IL CENTROCAMPO
In mezzo la certezza è Khephren Thuram, uno dei titolarissimi di Tudor, con Weston McKennie al posto di Locatelli. Sulle fasce Nico Gonzalez e Timothy Weah si giocano il posto a destra mentre a sinistra si muoverà Andrea Cambiaso. Sulla trequarti potrebbe esserci spazio pure per Francisco Conceiçao insieme a Yildiz.
L’AVVERSARIO
Al Ain-Juventus è un unicum nella storia del calcio: mai le due formazioni si erano sfidate prima ed è anche la prima volta tra una squadra degli Emirati Arabi e un’italiana nella Coppa del Mondo Fifa. Occhio a Kodjo Laba, capocannoniere della Uae Pro League con 20 gol (più 4 assist). La sua specialità? Il colpo di testa: 8 reti realizzate così, è il giocatore che ne ha fatte di più nei 3 principali campionati del golfo.
La squadra allenata da Hernan Crespo rappresenta un’incognita interessante per i bianconeri, che dovranno fare attenzione alla velocità dei loro attaccanti e alla qualità tecnica di alcuni elementi.
LE PAROLE DI TUDOR
“Affrontiamo questa competizione con grande rispetto e ambizione,” ha dichiarato il tecnico croato nella conferenza pre-partenza. “Sappiamo che sarà un test importante anche per valutare a che punto siamo nella preparazione. L’Al Ain è una squadra di qualità che non va sottovalutata.”
“Alcuni giocatori non sono ancora al massimo della condizione,” ha aggiunto Tudor, “ma chi scenderà in campo darà il massimo. Abbiamo lavorato bene in queste settimane e vogliamo iniziare con il piede giusto.”
L’IMPORTANZA DEL TORNEO
Per la Juventus questa competizione rappresenta un’occasione per mettersi in mostra a livello mondiale e per testare i nuovi meccanismi di gioco voluti da Tudor. Il tecnico bianconero sta cercando di implementare un calcio più verticale e intenso, diverso da quello visto nelle ultime stagioni.
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ASPETTATIVE E OBIETTIVI
Nonostante alcune assenze e la condizione fisica non ottimale di alcuni elementi chiave, l’obiettivo della Juventus è chiaro: superare il girone e arrivare fino in fondo. La squadra bianconera vuole dimostrare di essere competitiva anche a livello internazionale e di aver iniziato un nuovo ciclo vincente sotto la guida di Igor Tudor.
Il match contro l’Al Ain sarà solo il primo passo di questo percorso, ma fornirà già indicazioni importanti sulle potenzialità della nuova Juventus e sulla capacità del tecnico di gestire una rosa profonda e di qualità in un contesto di alto livello.