TrucchiSvelati Notizie Errori da evitare nell’apertura di un centro scommesse

Errori da evitare nell’apertura di un centro scommesse

Avviare un centro scommesse può sembrare un’opportunità imprenditoriale allettante, ma sottovalutare le complessità normative, gestionali e strategiche che regolano questo settore è uno degli errori più comuni. In un ambito altamente controllato e competitivo come quello del gioco legale in Italia, il rischio di commettere passi falsi è elevato, soprattutto per chi si affaccia per la prima volta al mercato. Per questo motivo, farsi affiancare da un consulente esperto è una scelta strategica: evita costosi errori iniziali, accelera l’apertura e garantisce la piena conformità con le normative ADM.

Sottovalutare la normativa e la burocrazia

Uno degli sbagli più gravi è affrontare l’apertura di un centro scommesse senza una reale comprensione della cornice normativa. Ogni punto gioco deve essere autorizzato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), direttamente o tramite affiliazione a un concessionario autorizzato. Questo implica il rispetto di una serie di requisiti tecnici, documentali e logistici stabiliti dal decreto direttoriale del 1° marzo 2006, dal D.Lgs. 231/2007 in materia di antiriciclaggio, nonché da disposizioni locali e regionali, in particolare in tema di distanze minime dai luoghi sensibili.

Molti aspiranti imprenditori si concentrano sul locale da affittare o sul flusso pedonale, ma trascurano completamente la necessità di verificare preventivamente la compatibilità urbanistica o le prescrizioni imposte dai regolamenti comunali. In alcune città, ad esempio, è sufficiente che un punto scommesse si trovi a meno di 500 metri da una scuola per rendere impossibile il rilascio dell’autorizzazione. Procedere con un contratto di locazione prima di queste verifiche può comportare la perdita immediata di tempo e denaro.

Aprire in autonomia senza partner affidabili

Un altro errore frequente è quello di tentare di avviare l’attività senza appoggiarsi a un concessionario affidabile. In Italia, solo i soggetti con concessione ADM possono operare legalmente la raccolta di scommesse, e i punti vendita devono affiliarsi a uno di essi tramite contratto di rete o di agenzia. Rivolgersi a operatori non autorizzati o poco trasparenti può significare vedersi chiudere il punto dopo poche settimane per irregolarità, con conseguenze amministrative e legali gravi.

È quindi essenziale verificare la regolarità della concessione e delle condizioni economiche offerte, rivolgendosi a consulenti di settore come https://agenziescommesse.net/. Alcuni concessionari propongono condizioni molto vantaggiose in apparenza, ma con margini troppo bassi per coprire i costi di gestione. Un contratto poco chiaro può anche limitare fortemente l’autonomia dell’affiliato o esporlo a penali elevate in caso di rescissione anticipata.

Sopravvalutare i ricavi e sottostimare i costi

La tentazione di sopravvalutare i guadagni potenziali è comune in ogni attività commerciale, ma nel settore delle scommesse questo rischio è amplificato dalla natura del modello di business. I ricavi del punto vendita derivano solo da una percentuale del margine lordo di gioco, e non dal totale delle giocate effettuate. Questo significa che anche con una raccolta mensile elevata, il margine reale per il gestore può essere relativamente contenuto.

Sottostimare i costi fissi è altrettanto pericoloso: personale, affitto, utenze, assistenza tecnica, marketing, imposte e contributi possono facilmente superare i 5.000 euro mensili. In assenza di un business plan solido e prudente, è facile ritrovarsi in una situazione di flusso di cassa negativo, soprattutto nei primi mesi di attività, quando la clientela non è ancora fidelizzata.

Trascurare la gestione e la formazione del personale

Un centro scommesse non è un’attività automatizzata: richiede presenza costante, attenzione alla sicurezza, assistenza al cliente, gestione contabile precisa e controllo dei flussi di denaro. Affidare la gestione a personale inesperto o non formato può portare a errori operativi, ammanchi di cassa e perfino sanzioni in caso di ispezioni.

Il personale deve essere in grado di gestire le piattaforme di gioco, supportare i clienti nelle procedure, verificare l’età dei giocatori (per evitare violazioni dell’art. 24 del D.L. n. 98/2011, che vieta l’accesso ai minori), ed essere preparato per affrontare eventuali emergenze tecniche o contestazioni. L’imprenditore deve inoltre adottare misure di protezione dei dati, politiche antiriciclaggio e procedure di tracciabilità dei flussi di denaro, come richiesto dalla normativa ADM e dalle circolari operative.

Ignorare i limiti della comunicazione promozionale

Un aspetto spesso sottovalutato è il divieto di pubblicità imposto dal Decreto Dignità (D.L. n. 87/2018), che vieta ogni forma di promozione, diretta o indiretta, dei giochi con vincita in denaro. Ciò significa che il punto vendita non può fare campagne pubblicitarie tradizionali, né online né offline, per attrarre giocatori. Anche affissioni, volantini, promozioni locali o post sui social possono essere considerati violazioni.

Molti nuovi gestori si trovano spiazzati da questi limiti e, in mancanza di una strategia alternativa, non riescono a costruire una clientela stabile. È invece possibile puntare su servizi accessori, fidelizzazione tramite qualità del servizio, esperienze in-store, ambienti accoglienti e supporto professionale al cliente, per distinguersi dalla concorrenza pur restando nei limiti di legge.

Evitare errori oggi per evitare perdite domani

L’apertura di un centro scommesse può rivelarsi un’impresa redditizia solo se si affronta con metodo, informazione e piena consapevolezza delle criticità. L’improvvisazione o la ricerca di soluzioni “fai da te” possono portare a sanzioni, chiusure, contenziosi e ingenti perdite economiche. Per questo motivo, affidarsi a un consulente specializzato nel settore del gioco legale è una scelta che tutela l’investimento e aumenta notevolmente le possibilità di successo: dalla selezione della location all’interfaccia con ADM, ogni dettaglio conta e va gestito con competenza e visione strategica.

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