La rovesciata dell’attaccante del Bologna contro l’Inter ha scatenato l’entusiasmo dei tifosi partenopei: omaggi, meme e persino la nomina a socio onorario del Napoli Club Bologna

Una mezza rovesciata per entrare nella leggenda azzurra. Non indossa la maglia del Napoli, eppure Riccardo Orsolini è diventato in un solo istante l’idolo indiscusso di un’intera città. Un gol, al minuto 93, ha trasformato l’attaccante del Bologna in una divinità partenopea, in un santino laico da venerare e celebrare con la stessa passione che si riserva ai propri beniamini.

L’eroe inaspettato che ha cambiato la corsa scudetto

La scena si è consumata domenica sera allo stadio Dall’Ara. Bologna-Inter, minuto 93. Quando ormai il pareggio sembrava scritto, ecco l’acrobazia di Orsolini che ha fatto esplodere non solo i tifosi rossoblù presenti allo stadio, ma ha scatenato un’ondata di euforia collettiva a centinaia di chilometri di distanza, in quella Napoli che vede improvvisamente riaccendersi le speranze scudetto.

Un solo gesto atletico ha trasformato “l’Orso” – come lo chiamano affettuosamente i tifosi – in un principe azzurro per diritto acquisito sul campo, un eroe più celebrato di qualsiasi pastiera o casatiello pasquale. La sua prodezza ha inondato le chat WhatsApp dei napoletani, accompagnata da urla disumane di gioia registrate nei video condivisi a ripetizione.

Come in ogni favola che si rispetti, l’emozione ha travalicato i confini del razionale. In un attimo, Orsolini è diventato l’uomo che ha trasformato l’acqua in vino, generando un’ubriacatura collettiva tra i tifosi partenopei che ora vedono la vetta della classifica a portata di mano, con Inter e Napoli appaiate a quota 76 punti.

Da testimonial involontario a socio onorario

I social network hanno amplificato questa improvvisa idolatria. Meme, fotomontaggi, video celebrativi: l’immagine di Orsolini è diventata virale, assumendo contorni quasi messianici nell’immaginario napoletano. Una coincidenza ha poi alimentato ulteriormente questa connessione: l’attaccante aveva postato pochi giorni prima una foto con un uovo di Pasqua griffato Napoli, diventando involontariamente “testimonial” del club azzurro.

Ma i riconoscimenti per il numero 7 del Bologna non si fermano al mondo virtuale. Maurizio Criscitelli, presidente del Napoli Club Bologna, ha già annunciato l’intenzione di nominarlo socio onorario in caso di vittoria dello scudetto da parte degli azzurri: “Ero allo stadio e al suo gol ho esultato quasi quanto alla rete di McTominay a Monza. Se il Napoli vince lo scudetto, facciamo Orsolini socio onorario e gli consegneremo la tessera”.

Un gesto simbolico che testimonia quanto il calciatore del Bologna sia entrato nel cuore dei tifosi napoletani, diventando improvvisamente parte della loro narrazione calcistica, come un alleato inaspettato nella corsa al tricolore.

Dolci omaggi per il nuovo idolo

L’entusiasmo ha contagiato anche le attività commerciali. Da Cava de’ Tirreni, un pasticcere ha inviato al calciatore un barattolo di prelibati babà mignon, confezionati con la foto della sua prodezza contro l’Inter. Un omaggio goloso che testimonia quanto il legame tra il calcio e la quotidianità a Napoli sia indissolubile, capace di influenzare ogni aspetto della vita cittadina.

In una città dove il calcio rappresenta molto più di un semplice sport, Orsolini è diventato il simbolo della speranza, l’incarnazione di quella possibilità che sembrava sfumata dopo alcune battute d’arresto del Napoli. Un gol che vale oro per la classifica degli azzurri, ma che rappresenta soprattutto un’iniezione di fiducia e ottimismo per una piazza passionale come poche altre.

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Nel frattempo, a Napoli si sogna e si spera. L’entusiasmo ha contagiato non solo i tifosi maschi ma anche le appassionate, pronte a colorarsi d’azzurro come testimoniano le numerose tifose che sfoggiano look e make-up dedicati alla loro squadra del cuore nelle partite decisive, unendo così la passione per il calcio all’espressione della propria femminilità.

Dolci sono davvero le notti di Napoli, e ora anche quelle dell’Orso, il santo laico che con una rovesciata ha riscritto, forse, il destino di un campionato.